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Senza filtri

Ritrovare la fiducia quando tutto sembra privo di senso

13.50

Informazioni aggiuntive

Autore

Kristen Hatton

Produttore - Editore

Adi-Media

ISBN

9788833065403

Pagine

168

Titolo originale

FACE TIME: Your identity in a selfie world

Instagram, Snapchat, YouTube, TikTok… Prima che ve ne rendiate conto, ci saranno nuovi modi per interagire con gli altri sui social media. È divertente essere connessi, ma è anche molto stressante, non è vero?

I social media vi ricordano costantemente cosa fanno gli altri, come appaiono e con chi sono. Mentre controllate i vostri account (in continuazione!) è facile pensare di non essere all’altezza.

E se non siete all’altezza? Lo nascondete con comportamenti rischiosi, riempiendo il vostro calendario, facendo diete drastiche, esplorando la vostra sessualità o sperimentando il cutting? Sembra che altre ragazze risolvano il problema in questi modi, ma sono ancora ansiose, tristi e insicure rispetto a chi sono veramente.

Esiste un modo migliore per sentirsi a proprio agio nella propria pelle? Senza filtri aiuta le ragazze [e non solo] ad affrontare con onestà e saggezza questioni come l’immagine del corpo, il sesso, gli appuntamenti, l’abuso di sostanze, il materialismo, il perfezionismo e il confronto.

L’autrice vuole che le ragazze abbiano la sicurezza profonda, il valore, l’amore e l’accettazione che desiderano, ma le guida in una direzione diversa da quella che potrebbero aspettarsi. Invece di guardarsi dentro o intorno, la Hatton le aiuta a guardare in alto, verso Colui che le ha create e che si prende cura di loro in tutti gli alti e bassi della vita.

 

L’autrice è Kristen Hatton, blogger evangelica che si occupa anche di consulenza rivolta ai giovani. Per quanto questo libro sia scritto per ragazze/i può ben essere d’aiuto a chiunque.

L’Autrice va al cuore del problema. In fondo, è un problema d’identità. Quale identità personale bisogna acquisire? Che visione del mondo è in grado di formare in maniera equilibrata e sana i giovani? L’accesso ai social risponde alla domanda: chi sono io? Chi sono io nel mondo? Chi sono io tra gli altri?

Con le sue tante piattaforme ed opzioni, i social spingono ad emulare i protagonisti di successo e hanno sostituito i modelli formativi precedenti. Vengono offerti una vasta gamma di modelli di identità per diversi tipi di persone cui ognuno, a proprio piacimento, può imitare e, altresì, vendono indicate anche velatamente, visioni del mondo e della vita.

I giovani ne sono particolarmente avvinti. Gli effetti del web sui più vulnerabili fanno diagnosticare agli esperti previsioni preoccupanti. Alcuni effetti devastanti sono presto indicati: la dipendenza, la nomofobia, la perdita di interesse per cose non tecnologiche, isolamento, depressione, riduzione del tono dell’umore, alcolismo, orientamento sessuali confuso, desiderio di sentirsi amati ed accettati.

Tanti fanno dipendere il proprio stato d’animo e l’auto accettazione di sé dai like che ricevono ai post e ai selfie che pubblicano. Si è ossessionati per l’apparenza e le prestazioni, si ricerca valore, amore e accettazione.

C’è da chiedersi se l’identità si auto costruisce o la si acquisisce dagli influencer di turno? Per superare questo gap sono sufficienti maggiori controlli, limitazioni, verifiche? Per acquisire una vera identità, Hatton presenta un modello apparentemente vecchio ma che in realtà è sempre attuale. Si rifà al Vangelo del Signore Gesù Cristo.

L’Autrice parte dal riconoscere che fin dalla creazione di Adamo ed Eva ogni essere umano non può trovare in sé né intorno a sé gli elementi idonei per acquisire una vera identità personale né una sana visione del mondo. Solo il Vangelo di Gesù Cristo consente di capire sé stessi. L’accettazione da parte di Dio è espressione tangibile di amore. Nel fare la Sua volontà si compie lo scopo della vita.

Nel Vangelo c’è la redenzione che dà la vera e sola speranza. La soluzione ai dilemmi di sempre e anche di oggi non è in ciò che è provvisorio e falso. Sta nella relazione con Dio mediante Gesù Cristo che si manifesta in una vita orientata.

Quando si apre una piattaforma social, si posta un commento, si mette una foto, si digita un like, ecc., la domanda di fondo è: sto cercando di definire me stesso e rimetto ai social il potere di dirmi chi sono? Oppure, dato che sono stato amato da Dio e sono unito a Lui, posso aprirmi a relazioni diverse senza sciogliermi in esse? Questo “filtro” fa la differenza ed è veramente decisivo.

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