Il libro del professor Veith approfondisce la visione cristiana del mondo su cui si fonda l’opera di Lewis Il leone, la strega e l’armadio . I pregi maggiori di questo volume sono la riflessione teologica sulle Cronache di Narnia e il confronto con altri tipi di narrativa per bambini e ragazzi, esemplificati in opere come Harry Potter oppure Queste oscure materie di Philip Pulmann. Forse non tutti sanno che quest’ultima serie di racconti fu scritta segnatamente per contrapporsi alle Cronache di Narnia e per istigare all’atesimo i piccoli lettori, come le avventure dei personaggi di Narnia li indirizzano al cristianesimo. L’Autore parla di Narnia e della creazione, dei figli di Adamo e delle figlie di Eva in relazione alla natura umana, della Strega Bianca e del potere del male, del leone Aslan che è una figura di Cristo, della Tavola di Pietra che parla del sacrificio e della redenzione e, infine, del ritorno a casa che rappresenta il viaggio spirituale dei credenti. Questo volume è adatto soprattutto agli “addetti ai lavori”, ossia a genitori, insegnanti e educatori in genere. Ne Il leone, la strega e l’armadio C. S. Lewis ha voluto «presentare la storia cristiana in un modo nuovo, vivace, per superare le difese di coloro che pensano di aver già sentito tutto, che conoscono così bene le storie della Bibbia da non accorgersi più di quanto siano stupefacenti». Le opere di fantasia valide – come Il leone, la strega e l’armadio – possono essere molto utili per disciplinare la mente. Producono nella nostra mente immagini utili. Il fantasy di qualità ci trasmette immagini di bontà – virtù quali il coraggio e il sacrificio di sé – e le rende attraenti, facendone un modello al quale aspirare. Il fantasy ha la tendenza a essere molto chiaro, quando si tratta di bene e male».