Questo libro ci sprona a contemplare Dio stesso, la cui più fulgida e compiuta rivelazione si trova nella morte e nella risurrezione di Gesù e a trovare in lui, ultimo e supremo dono del vangelo, la nostra gioia.
Il vangelo di Gesù e le molte e preziose benedizioni che lo contraddistinguono non sono in ultima analisi a rendere la buona notizia del vangelo veramente buona: essi sono solo i mezzi grazie ai quali possiamo gustare e vedere il Salvatore stesso.
Il perdono è buono perché ci apre la strada per poter godere di Dio stesso.
La giustificazione è buona in quanto ci offre l’accesso alla presenza e alla gioia di Dio stesso.
La vita eterna è buona perché viene a coincidere con un eterno godimento di Gesù.
Tutti i buoni doni di Dio sono amabili nella misura in cui ci conducono a Dio stesso.
Questo è l’amore di Dio: egli ha fatto tutto ciò che era necessario, arrivando fino al dolore supremo della morte del proprio Figlio, per conquistarci con quanto di più intensamente e durevolmente appagante ci possa essere, vale a dire con lui stesso.