Una delle problematiche che caratterizza il movimento evangelico odierno è il vangelo della prosperità.
Con questa espressione si intende quella dottrina che da un lato insegna ed enfatizza che Dio vuole rendere tutti i credenti perfettamente sani ed economicamente ricchi, e dall’altro sottovaluta e banalizza i pericoli della ricchezza, la chiamata biblica alla moderazione e i benefici della sofferenza.
Affrontare questa problematica è di fondamentale importanza perché ciò che pensiamo del denaro e dei beni materiali si ripercuote sulla nostra comprensione del vangelo, quindi sul messaggio che predichiamo ai non credenti ed i criteri di vita che trasmettiamo ai neo convertiti.
Questo libro rappresenta una risposta biblica al vangelo della prosperità. Certo, c’è da tenere a mente che questo movimento è diversificato e che prosperità è un termine relativo. Ciò che in Occidente chiamiamo una “vita modesta”, in molte parti del mondo rappresenterebbe una vita estremamente lussuosa. Per di più, molti ritengono che la vita evangelica, basandosi su principi di onestà, laboriosità, generosità e perseveranza, tende a risollevare la persona anche a livello sociale ed economico.
Tutto ciò è vero. Non è questo però ciò che insegnano i predicatori della prosperità. Considerato il lusso in cui molti di essi vivono, anche per gli standard occidentali, e considerata la mondanità con cui spesso compromettono il vangelo di Cristo, è necessario fare chiarezza in questo ambito, soprattutto chiarezza biblica.
Dodici appelli ai predicatori della prosperità non vuole diffamare nessuno, ma redimere e trasformare vite umane.